43 CAMION 5 / 2023 Periodo di benessere o periodo di crisi? Il crollo del Credit Suisse dimostra che la sicurezza economica non è più una cosa scontata. Negli ultimi anni il franco forte e la pandemia hanno permesso di ottenere crediti a buon mercato. C’era molta disponibilità di fondi. In questi ultimi anni le banche centrali hanno stampato nuova moneta in grande quantità. A questo si sono aggiunti i ritardi nelle consegne dovuti alla pandemia e alla guerra in Ucraina. I prezzi di determinati beni hanno subito un’impennata. Per combattere l’inflazione, i tassi di interesse sono stati aumentati. Ma grazie al franco forte, gli effetti del rincaro in Svizzera hanno potuto essere in qualche modo ammortizzati. Autisti reclutati in Georgia! A livello europeo la situazione è un po’ diversa. Se il pane diventa più caro, aumentano anche i salari. I lavoratori vengono ora retribuiti meglio in Europa. Di conseguenza, il mercato del lavoro svizzero non è più così Ci troviamo attualmente in una situazione economica molto delicata. La guerra in Europa, il rincaro del 20%, i problemi nell’approvvigionamento di diversi beni e l’incertezza nella fornitura di energia. Eppure l’economia svizzera sta andando abbastanza bene. Non è sempre facile capire cosa stia effettivamente succedendo. attraente per le persone provenienti dall’Europa centrale. Gli ucraini e i russi in età militare non sono più così tanto disponibili in Europa e questo spiega il motivo per cui le imprese di trasporto europee cerchino autisti al di fuori dell’Europa. Con lo sciopero degli autisti di Agmaz e di Lukmaz nell’area di sosta di Gräfenhausen, nei pressi di Darmstadt in Germania, abbiamo potuto constatare che gli autisti di queste aziende polacche continuano nel frattempo ad essere reclutati in Georgia, Uzbekistan o ancora più lontano. Questi lavoratori si mettono in strada per salari al di fuori di qualsiasi ragionevolezza per poi constatare che in Europa non riescono a coprire nemmeno le spese minime nonostante vivano nella cabina del loro camion. Quando sono fermi in attesa di ricevere un incarico, non vengono pagati. È probabile che queste due aziende non costituiscano un caso isolato nel trasporto internazionale. La carenza di autisti a buon mercato riguarda anche altre aziende altrettanto creative. Ce ne vuole perché gli autisti si mettano in sciopero. Eppure questi scioperi sono solo la punta dell’iceberg. Manodopera africana a basso costo? Non molto tempo fa, per gli stessi motivi un trasportatore svizzero aveva proposto di creare una sorta di campo d’addestramento in Africa per reclutare autisti a buon mercato da impiegare in Svizzera. L’idea di porre rimedio alla carenza di autisti importando manodopera a basso costo da lontano anziché corrispondendo dei buoni salari, è presente anche da noi e si ripresenta continuamente. In considerazione del rincaro, dell’attuale assenza di stranieri e anche della raccolta di firme in corso per l’iniziativa sugli autisti, alcune aziende in Svizzera hanno operato dei notevoli aumenti ai salari. Tre o quattro anni fa, un salario mensile di 6500 franchi per un autista con i consueti requisiti sarebbe stato semplicemente impensabile. Inoltre, molti camion circolano solo perché gli autisti in pensione vengono motivati ad aggiungere un paio di anni alla loro carriera. Fino a 15 anni fa, invece, un sessantenne faceva fatica a trovare un nuovo lavoro ed era costretto ad accettare una riduzione dello stipendio. Oggi arriva a percepire più di quanto guadagnava prima della pensione. In Svizzera, l’economia continua a funzionare a pieno regime consentendo simili sviluppi positivi. Di per sé questo è un bene per gli autisti. Ma per quanto tempo? Reclutare autisti in Uzbekistan? Ci troviamo attualmente su una nuvola. L’economia europea sta però affrontando una crisi che potrebbe ripercuotersi anche sulla Svizzera. Se la guerra proseguirà, se la situazione con la Russia e con la Cina si manterrà tesa a lungo, ci saranno ripercussioni negative. Le grandi banche non sono più dei buoni contribuenti e garanti del benessere. Se la situazione economica dovesse indebolirsi nuovamente, la pressione sulle condizioni di lavoro tornerà certamente a farsi sentire. Bisognerà allora stringersi la cinghia e fare dei tagli. Gli autisti locali saranno in tal caso troppo costosi e inutili, in particolare gli ultrasessantenni. Magari qualcuno creerà prima o poi un campo di addestramento per reclutare autisti in Uzbekistan o forse in Africa come lo aveva già proposto un trasportatore svizzero... Sebbene attualmente l’iniziativa sugli autisti non appaia a tutti necessaria, è molto importante se si guarda al futuro. Il suo obiettivo è infatti quello di riuscire a sopravvivere anche in tempi difficili. (David Piras) Ticino Sebbene attualmente l’iniziativa sugli autisti non appaia a tutti necessaria, è molto importante se si guarda al futuro. Il suo obiettivo è infatti quello di riuscire a sopravvivere anche in tempi difficili. Con la raccolta di firme in corso per l’iniziativa sugli autisti, alcune aziende in Svizzera hanno operato dei notevoli aumenti ai salari. Tre o quattro anni fa, un salario mensile di 6500 franchi per un autista con i consueti requisiti sarebbe stato semplicemente impensabile. La nostra iniziativa sugli autisti è particolarmente importante, soprattutto in periodi difficili. Foto: Laurent Missbauer
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